martedì 12 febbraio 2013

Aspettando il Re / Eppur m'ero giurato di non ricaderci


Travasi di bile negli anni ne sono arrivati, tanti e tali che ormai, come un chirurgo, ho imparato ad anestetizzarmi e al contempo ad affilare le lame, come una Guardia, che fiuta l'arrivo a distanza di metri e porge il pungolo.

Puntualmente passa l'Angelo en Travesti. Il cuore puro, la mente aperta. Creatura rivestita di fulgore che recita a memoria il repertorio, come una parola d'ordine studiata a lungo e usata a colpo sicuro.

Puntualmente entra. La Guardia lo scruta alle spalle ma con fare amorevole, quasi a seguire un piccolo che mette piede per la prima volta nella sua stanza piena di giochi cui nemmeno comprende il valore.

Ci ho messo mesi, forse anni a cercare di ricostruire la mia dignità. Lungi dall'esserci riuscito, ma ogni volta un passo significativo in più. Questo ha reso sempre più forte la Guardia e affilata la lama, ma anche più caloroso e ambìto il cantuccio laddietro.

Fatto sta che con tutta l'anestesia che ho in corpo il dolore non si sente, è come un circuito che non va. Un segnale che non parte più. La tristezza però sovviene - tristezza come amarezza, squallore. La rabbia come tetra considerazione di essere stati ancora una volta umiliati per il gusto dell'ego o per la pigrizia di non voler fare nemmeno i conti con se stessi, porsi e porre dei quesiti.

Ma essere considerati un errore no. Troppo comodo ritornare i propri passi quando la tua nebbia rende la strada impervia, dando quindi per scontato di averla sbagliata. Potrei chiederti se hai provato a percorrere almeno oltre il terzo passo per capire se la nebbia era dietro i tuoi occhi, anzichè vederla dritta al centro dei miei.

Di gesti rievocati e mani uguali io non sono colpevole, e la coscienza di aver avuto davanti soltanto me non t'è mai mancata. Un me che non ha ceduto ma che nemmeno si è mai negato. Che non ha ingannato nessuno (e qui, forse, l'errore l'ho fatto io) e che nulla pretendeva.

Corri pure tranquillo a Sud, perchè l'Ovest sa gestirsi anche senza la tua distratta ala, che magari davvero è sincera quando vuol giocare ad esser protettiva, ma proprio non riesce a funzionare oltre alla teatrale finalità di appagare l'autostima.

Corri pure tranquillo a Sud. Perchè a quanto pare correre è una tua specialità. Ti auguro solo di non doverti mai guardare indietro. L'esitazione, quando si è nati per alzare il bavero e tirar dritto, è solo un'angosciante spina nel fianco.