venerdì 12 luglio 2013

Haiku

Voglia di cazzo che sta travalicando ogni limite possibile.

Sono allo sbando, trasudo da ogni maledetto poro. La gente sembra leggermi nel pensiero, quando cammino i tipi che incrocio si scostano e cambiano strada (...). Devo avere delle idrovore al posto degli occhi, roba che quando ti puntano senti il rumore del risucchio prima ancora di incrociarne lo sguardo. E' umiliante.

Ciò nonostante, è paradossale, ma saltano in aria tutti i clichè. In tempo di guerra mi son proprio rotto il cazzo delle trincee, non ne posso più di accontentarmi - delle frocie pompinare, dei casi umani psicotici e sghembi da cui riesco comunque a farmi arrapare, dei Baffometti stagionati ma bentenuti che trovi a battere alle mura.

Voglio fare una pompa, dura, a un maledetto stronzo di quartiere - trugno, malpalestrato e villoso, con la tuta e i calzini bene in vista fuori dalle scarpe da ginnastica, odoroso e cacirro e con le orecchie piene di anelli. E' il mio turno, cazzo.

Non può e non deve succedere a tutti tranne che al povero stronzo che sono.


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